"Se durante un concerto avessimo la possibilità di osservare l'aria, mentre vibra simultaneamente influenzata dalle voci e dagli strumenti, con grande stupore vedremmo colori organizzarsi e muoversi in essa."
Athanasius Kircher
Nella storia della cultura ben pochi fenomeni hanno avuto la capacità di attrarre e coinvolgere artisti, musicisti e, al tempo stesso, scienziati e filosofi come lo è stata la correlazione tra suono e colore. Quando parliamo di questo rapporto ci riferiamo senza volerlo ad un fenomeno chiamato SINESTESIA: dal greco συν-αισθάνομαι: percepire insieme. L’interesse per la sinestesia compare nei primi anni dell’ 800 quando venne inizialmente considerata come un mero espediente poetico o un’invenzione della fantasia. È solo verso gli anni 70/80 dello stesso secolo che attenti studi psicologici legittimarono il fenomeno e furono presto seguiti dall'introduzione della parola “sinestesia”.
Nel XVII secolo, analizzando lo spettro della luce, Newton correlò le note musicali ai colori, attraverso un’analogia diretta tra i fenomeni acustici e quelli ottici, proponendo una stretta corrispondenza tra i sette colori dell’arcobaleno e le sette note della scala musicale. Ad un aumento delle frequenze di oscillazione della luce nello spettro cromatico, dal rosso al violetto, fece corrispondere un aumento delle frequenze di oscillazione del suono nella scala diatonica maggiore.
Newton scrisse:
“Ho trovato che queste osservazioni concordano abbastanza bene con un’altra, e che le rette parallele MG ed FA sono divise dalle suddette linee verticali allo stesso modo delle note musicali. Consideriamo la retta GM in relazione a X, e poniamo che MX sia uguale a GM, quindi consideriamo che le rette GX, λX, ιX, ηX, εX, γX, αX, MX siano tra loro in proporzione come i numeri, 1, 8/9, 5/6, 3/4, 2/3, 3/5, 9/16, 1/2. In questo modo verranno rappresentati l’intervallo di unisono, il tono, la terza minore, la quarta, la quinta, la sesta maggiore, la settima e l’ottava superiore: allo stesso modo gli intervalli Mα, αγ, γε, εη, ηι, ιλ, e λG, indicheranno gli spazi occupati dai rispettivi colori (rosso, arancio, giallo, verde, blu, indaco, violetto)”.
Newton scrisse:
“Ho trovato che queste osservazioni concordano abbastanza bene con un’altra, e che le rette parallele MG ed FA sono divise dalle suddette linee verticali allo stesso modo delle note musicali. Consideriamo la retta GM in relazione a X, e poniamo che MX sia uguale a GM, quindi consideriamo che le rette GX, λX, ιX, ηX, εX, γX, αX, MX siano tra loro in proporzione come i numeri, 1, 8/9, 5/6, 3/4, 2/3, 3/5, 9/16, 1/2. In questo modo verranno rappresentati l’intervallo di unisono, il tono, la terza minore, la quarta, la quinta, la sesta maggiore, la settima e l’ottava superiore: allo stesso modo gli intervalli Mα, αγ, γε, εη, ηι, ιλ, e λG, indicheranno gli spazi occupati dai rispettivi colori (rosso, arancio, giallo, verde, blu, indaco, violetto)”.
Il rosso, come detto più volte, è il colore della passione, dell'amore e della forza, motivo per il quale ricorre spesso nei testi musicali di ieri e di oggi.
Ecco di seguito riportati alcuni esempi, partendo dalla musica italiana fino ad un panorama internazionale:
Rosso - Mina
L'ombrello rosso a pois - Paolo Meneguzzi
Merlo rosso - Mannarino
La guerra di Piero- Fabrizio De Andrè
"ma son mille papaveri rossi"
Come un pittore - Modà feat Jarabedepalo
"Rosso come le cose che mi fai...provare."
La canzone del sole - Lucio Battisti
"..le tue calzette rosse e l'innocenza sulle gote tue due arance ancor più rosse"
Nulla Accade - Marracash & Gue Pequeno
"..Proiettile che parte vedi rosso tipo Marte.."
Rosso - Niccolò Fabi
Rossa - Gianni Morandi
Rossa mela della sera - Zucchero
Pensare al colore rosso in un panorama musicale internazionale mi fa inevitabilmente pensare ai RED HOT CHILI PEPPERS:
Sunday bloody Sunday - U2
Red - Taylor Swift
Red - Daniel Merriweather
Red red wine - Bob Marley
Red rain - Peter Gabriel
Per concludere riporto due brani del neo premio Nobel per la Letteratura:
Bob Dylan
The Girl From The Red River Shore - Bob Dylan
Under the red sky - Bob Dylan
Per quanto riguarda il brano di musica classica ho deciso di soffermarmi sull'aspetto sensoriale del colore.
Le nostre emozioni creano una corrispondenza tra musica e colori.
Provate ad ascoltare un concerto di Bach tenendo gli occhi chiusi.
Poi pensate ad un colore.
Quale colore visualizzate?
Palmer e il suo team di ricercatori della University of California di Berkeley hanno chiesto a un centinaio di persone di ascoltare 18 brani di musica classica a vari tempi e in diverse tonalità. Ai partecipanti - metà dei quali provenienti da San Francisco, in California, e l'altra metà da Guadalajara, in Messico - è stato chiesto di associare cinque colori a ogni brano, selezionandoli da una tavolozza che ne conteneva 37.
Lo studio ha mostrato che i partecipanti, indipendentemente dalla loro provenienza, sceglievano colori più luminosi e caldi quando ascoltavano una musica più ritmata e allegra, e colori più scuri e freddi se i brani erano invece in tonalità minore.
Incuriosita da questo studio, ho deciso di sottopormi io stessa a questo test e la canzone che mi ha fatto pensare immediatamente al colore rosso è stata la seguente:
Probabilmente per il suo ritmo allegro, coinvolgente e molto passionale.
Bach, Johann Sebastian - Suite No. 2 in B minor
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